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 Che cosa ci faceva un tempio punico in quella località?

Perchè i punici e i locali di quel tempo si sono sobbarcati la non lieve fatica del trasporto dei blocchi, alcuni dei quali pesano almeno mezza tonnellata,dalle valli sottostanti fino alla bella altezza di 720 metri attraverso sentieri scomodi con i mezzi di trasporto del periodo.

 

Forse questo è una prova ulteriore del fatto che Matzanni fosse un sito importante, un'area sacra che fungeva da richiamo per tutto il circondario .

L'edificazione del tempio in quella località sta a significare che il santuario di Matzanni era ancora frequentato e ,se anche gli antichi riti avevano perso di importanza il luogo era ancora considerato sacro e così importante chesi decise di costruire il tempio quasi a continuare la antica tradizione religiosa.

I punici conoscevano il valore religioso sociale e politico dei santuari nuragici tanto che spesso sceglievano di edificare i loro templi nello stesso luogo. Si veda per esempio Il tempio di Antas:nella sua forma attuale è il rifacimento romano di un tempio punico che però insisteva su un precedente edificio sacro nuragico;Anche i romani quindi hanno continuato questa tradizioe molte chiese cristiane sono state edificate negli stessi luoghi:ad Antas si è voluto vedere nella chiesetta di S.Angelo tale continuità.

Nella penisola del Sinis il tempio di S.Salvatore è un esempio perfetto di questo sincretismo  e della continuità del valore religioso di un luogo sacro.

Sembra che esso in origine fosse addirittura un pozzo sacro poi trasformato in tempio punico,rimaneggiato in età romana.

Esso era dedicato al Babai,poi Sid Addir Babai,divenuto Marte in epoca romana,infine a s.Salvatore.

 Il tempietto racchiude ancora all' interno  il pozzo sacro antico e altre testimonianze dell' antico culto delle acque legato a Babai:dei betili,alcuni pozzetti,ceneri e altro ancora.

 

Oltre Babai-Marte il tempio era dedicato anche a Tanit poi chiamata Venere in epoca romana.

Il dio Babai e il Sid cartaginese erano oltre che cacciatori anche salvatori:la dedica cristiana a S Salvatore allora può essere davvero la continuità storica

Un motivo valido per la presenza del tempio nella località di matzanni può anche essere di carattere militare o solo anche per possedere un ottimo punto d’ osservazione e controllo di una ampia area che va dalle vallate attorno ad Iglesias al campidano di Cagliari (la città stessa è ben visibile)al Campidano verso Decimoputzu-Villasor e più a Nord verso le montagne della Barbagia.

Si è anche ipotizzato che il tempio e probabilmente altri insediamenti non ancora indivuduati potessero  fungere da punto di controllo su una via di comunicazione strategica che dalla valle di Domusnovas porta verso Villacidro e le antiche miniere di stagno del Linas.

 Se così fosse stato sarebbe ora più facile giustificare la presenza di insediamenti Punici a in quella località.

Che la località possa essere considerata centro strategico di incontro per gli abitanti delle valli circostanti  e crocevia di sentieri ,lo si è visto in occasione della festa della montagna organizzata a Matzanni  ai primi di novembre del 2002 dai comuni di Villacidro,Vallermosa ,Domusnovas,Iglesias ,cui hanno partecipato anche altri comuni del circondario.

 

 

 

 

Non si conoscono per ora le vicissitudini successive alla fine della dominazione punica in Sardegna riguardo al tempio di Matzanni:se sia stato ancora utilizzato in epoca romana e fino a quando, se sia crollato per vicende naturali o per volontà dell'uomo.

Questa ultima ipotesi non è improbabile visto che i massi  sono sparsi attorno anche a notevole distanza,e, visto il peso non lieve di essi si può pensare quasi ad una volontà distruttiva che si accanisce verso una costruzione simbolo di tradizioni non più condivise.

Nei primi periodi del cristianesimo non sono stati rari i casi di antichi luoghi di culto pagani devastati dai cristiani; in genere però essi non venivano distrutti ma veniva fatta una “conversione”,un riutilizzo ai fini del nuovo culto cristiano.

Ecco perchè si trovano numerose chiese edificate sopra o vicino ai ruderi di vecchi siti religiosi:vedi la chiesa di S.Vittoria di Serri,di S.cristina ecc.

Volendo immaginare la forma originaria dei templi punici ci possiamo basare su stele e cippi funerari che riproducono la facciata di essi.

Ma come erano in generale i templi punici?

In Sardegna ci sono  i ruderi di parecchi esemplari per la maggior parte incompleti,rimaneggiati e di non facile studio.

Dove li possiamo trovare?

Qui di seguito un elenco incompleto di alcuni siti archeologici con la denominazione del tempio corrispondente

Tharros:Tempio delle semicolonne doriche.

Tharros.Tempio delle iscrizioni puniche (saccello)

Tharros:Tempio di Capo s.Marco

Monte Sirai:sacello del mastio

Monte Sirai: sacello del thofet

Nora. Tempio di Eshmun-Esculapio

Antas:Tempio del Sardus Pater

Narcao :Tempio di Demetra e Core

 

In genere i templi fenicio-punici venivano costruiti,ove possibile su luoghi alti.

 La posizione sembra fosse carica di simbolismo religioso:più in alto, più vicino alla divinità.

Non importa che la posizione fosse realmente molto elevata ,l' importante era questa tensione verso l' alto;

 

a volte erano sufficienti  dei gradini.

 

 

Si è parlato dell' orientamento caratteristico basato sugli angoli che era prevalentemente rivolto verso nord benchè non pochi templi avevano altri orientamenti.

(I greci e i romani orientavano invece i loro templi basandosi sui lati.)

Questo fatto ha motivazioni varie,come già ricordato a volte le costruzioni sacre insistevano su precedenti edifici che avevano un proprio orientamento.

Il tempio punico non è così semplice come si può a prima vista pensare: è invece qualcosa di abbastanza complesso;inoltre ognuno era qualcosa  di unico con delle particolarità che lo distinguevano dagli altri,pur conservando l' impianto base comune.

 

Gli elementi di questa costruzione sacra erano i seguenti:

Un recinto esterno che delimitava il tempio

 

 

Un sacello cioè quasi un piccolo tempio all' interno di quello più grande che lo circondava all'interno del quale probabilmente stava la statua del dio a cui era dedicato o un betilo e forse altri oggetti di culto.

Queste costruzioni venivano costruite  adeguandosi a vari “stili” o mode architettoniche del periodo :lo stile egizio, lo stile greco ,lo stile orientaleggiante.

Il tempio-sacello di Genna Cantois appartiene a quello egizio: lo si ricava dal fregio che lo circondava  e di cui esistono ancora sul posto 15 elementi di cui ben 3 angolari per un totale di circa .15,76 ml.

Il frontone era probabilmente ornato in maniera più appariscente.

Per una ricostruzione  sembrano molto utili le stele che si trovano nei tophet e che riproducono le fattezze dei templi e dei sacelli.

Esistono sacelli complessi composti da due o tre vani paralleli con un ingresso comune

.

Un altro elemento importante è l' altare o gli altari, infatti possono essere più di uno come per esempio nel tempio di Demetra e Core ove si sono rinvenuti ben 5 altari .

 

Esso veniva realizzato secondo varie tipologie:quadrato,rettangolare, circolare... non sembra fosse più alto di un metro .

Gli altari potevano stare dentro il sacello o fuori,sempre all' interno del recinto sacro.

Ancora,si può trovare un deposito sacro che si può assimilare alle “favisse” ricordate dal Lovisato.Questo deposito può essere situato sia dentro che fuori dal sacello.

Gli operai che nel 1948 ripulivano il terreno dalle sterpaglie in preparazione alla irrorazione delle campagne con il DDT ricordano che in occasione di dette pulizie rinvennero ,a pochi metri dal tempietto di Genna Cantois una specie di pozzetto costruito con piccole pietre lavorate.

Di tale ritrovamento si era persa la memoria e inoltre non si conosce la natura esatta e lo scopo di esso:se può venire considerato una sorta di deposito o altro.

Altro elemento presente nei templi punici ,come pure in quelli protosardi e,in genere presso tutte le civiltà del Mediterraneo è il deposito dell' acqua lustrale.

In alcuni templi vennero inoltre trovati dei betili,rappresentazione aniconica della divinità affine all' usanza protosarda.

La statua della divinità forse venne introdotta nel tardo periodo.

I fenici erano semiti e,come il popolo ebraico che conosciamo dalla Bibbia,avevano una alta concezione della divinità,una concezione spirituale di un Dio presente dappertutto senza ricorrere necessariamente alle rappresentazioni visive di esso.

Anche la tendenza simbolica del tempio in un luogo elevato deriva da questa concezione.

Non si sa quanti templi furono edificati in Sardegna durante il periodo punico; attualmente se ne conoscono più di trenta.

Ma quali cerimonie e riti  avvenivano all' interno dei templi punici?

Forse questi erano anche luoghi d' incontro sull' esempio dei santuari nuragici,non solo per cerimonie sacre.

Certamente avvenivano sacrifici propiziatori su cui gli studiosi non sono ancora del tutto d' accordo.

La tradizione vuole che i punici usassero sacrificare anche vittime umane,bambini,che venivano sacrificate al dio Molok.

In effetti nei tophet sono state rinvenute urne con resti crematici in cui sono state trovati resti di animali sacrificati misti con ossa umane.

Le vittime umane forse venivano sacrificate solo nei tempi arcaici;ad esse si associò presto una vittima animale che in seguito sostituì del tutto le vittime umane.

Molok non era un dio crudele;  il termine Molk designava semplicemente il sacrificio rituale.

I punici facevano i sacrifici per  ottenere la protezione della divinità e l' aiuto in occasione di avvenimenti di particolare importanza:gli scrittori latini ricordano episodi della guerra punica durante la quale a cartagine si fecero sacrifici umani per propiziare il buon esito della guerra.

 

 

 

 

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