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Del tempiopunico parlò per primo il Lovisato che visitò più volte la zona archeologica di Matzanni

 

“A O.N.O. quindi quasi a ponente delle favisse a forse 12 minuti da queste e a 723 m sul mare,...

nella località detta “Genna Cantonis” esistono ruderi che vengono attribuiti a un piccolo tempio ,della lunghezza di m 5,50 e di una lunghezza probabilmente doppia.

 

I massi costituenti sono enormi,avendo uno di essi la lunghezza di 1,20 m.la larghezza di 0,50 e l' altezza di 0,46.

Sono di tufo calcareo quaternario,utti bene riquadrati e provenienti probabilmente da qualche grotta calcarea di là non molto distante,quando non siano stati portati dalla stessa grotta di Domusnovas.

Il Lovisato trova anche qualcosa che gli appare strano: tra il tempio e i pozzi trova un grande masso di calcare bianco di materiale diverso da quello del tempio :”calcare compatto dell' elveziano sardo”

Non si azzarda a fare alcun collegamento tra il tempio e questo masso e tra il materiale del tempio,il masso di calcare e altre pietre squadrate a T  con delle tacche che probabilmente servivano per l' inserimento di grappe metalliche che afferma di aver rinvenuto in gran numero presso i pozzi sacri (di cui non si è più trovata traccia ) che sarebbero ancora di materiale diverso cioè di “gres calcare”.

Ancora più fine e compatto sarebbe il materiale  del cippo-ara rinvenuto da lui presso il pozzo A

del quale fece uno schizzo e che durante la seconda visita non trovò più.

 

 

All 'interno del tempio inoltre rinviene un “pezzo di calcare fetido” a forma di mortaio.

Il nostro non si sbilancia sulla natura della costruzione che chiama ora “ruderi attribuiti ad un piccolo tempio” ora “piccolo avanzo attribuito a tempio” e ancora “gli avanzi di quella specie di tempio”.

Molto saggiamente conclude affermando che altri più competenti potranno in seguito dare risposte sui monumenti .

 

 Il Petazzoni si recò a Matzanni nel 1909,appena qualche anno prima della prima edizione del suo famoso libro sulla religione primitiva in Sardegna.

Notò pure il tempio  ma non se ne interessò :corresse però il Lovisato sui pozzi sacri che egli riteneva cartaginesi.

 

Il Taramelli visita la località nel 1916, in aprile; ha letto la relazione di Lovisato,individua i due pozzi Sacri citati e ne individua un terzo.il pozzo C.

Nota i massi tagliati a T con i fori per le grappe presso il pozzo A e rinviene anche dei massi di calcare lavorati con la coda a cuneo che dovevano servire da ornamento esterno del frontone dei pozzi.

 

un masso tagliato in tale forma si trova presso il tempio

Cerca il tempio punico ma stranamente non riesce a trovarlo !

 

Anche  Lilliu si è occupato del tempio .Trova del tutto naturale che presso i pozzi sacri di Matzanni ci siano i ruderi del tempio punico “per la gran parte caduto”,viene colpito dalla accuratezza con cui i grossi blocchi erano stati lavorati e squadrati in contrasto con la “fattura rude” delle costruzioni nuragiche.

 

Le misure riportate da Lilliu sono di m.6,85 di lunghezza, 3,70 di larghezza  e di 0,90 / 0,75 di spessore e 1,23 / 0,75 di altezza residua.

Nota che l' orientamento è sui lati e non sugli angoli

 

L' inquadramento cronologico e tipologico del tempio si devono al nostro archeologo che definisce i ruderi come i resti di un tempio punico (o meglio più un “sacello” che un tempio) .

 

Trova una qualche analogia col tempio maggiore di Antas e con quello divia Malta a Cagliari e,

via Malta Tempio 

per alcuni aspetti col santuario  a semicolonne doriche di Tharros

 

 

L' analisi e la descrizione più precisa del tempio la fa il prof. Franco Sedda che nella sua opera

si occupa anche del Tempio punico.

Le misurazioni del tempio e dei megaliti sparsi attorno sono le più accurate che siano finora state fatte: su di esse si è basato anche il Lilliu per la sua analisi.

Qui di seguito vengono riportate alcune misure:

Lato nord del tempio:

Lunghezza m.6,85

spessore del muro m.0,90

altezza m1,25

 

lato ovest:

lunghezza m.3,70

spessore m.0,75

altezza m. 0,75

 

ecco anche le dimensioni di alcuni massi :

0,75x0,52x0,51

0,93x0,52x0,50

125x0,60x0,50

0,90x0,50x0,50

Il Sedda nota acutamente che il tempio per la sua posizione e per il colore bianco sullo sfondo verde della vegetazione era ben visibile dalle vallate di Vallermosa, Domusnovas e dal Campidano verso Villasor e Decimoputzu, costituendo un preciso richiamo e un punto di riferimento per tutto il circondario.

 

F.Sedda misura con precisione e riproduce gli elementi della cornice a gola egizia,è attirato specialmente  dai tre elementi angolari superstiti.

Per lui l’orientamento inusuale del tempio sarebbe solo una imitazione dei modelli greci.

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