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Divinità nuragiche
La luna-chiamata Diana-Jana-In dualità col sole-toro. Il simbolo del toro con le corna si trova in molti monumenti protosardi. Le tombe a forma di protome bovina. Forse anche le stele delle tombe dei giganti ricordano la stessa protome. All’ interno delle tombe si trovano corna stilizzate . Il culto del sole-toro quindi in coppia con quello della luna-vacca. Il sole viene anche identificato col Baal fenicio-cartaginese, con Serapide egiziano-greco. Anche apollo in seguito viene assimilato al sole. Alcuni hanno visto nelle principali divinità sarde antiche una triade formata dal sole,dalla luna e dalla terra. Il “Sardus Pater”cui è dedicato il tempio di Antas sarebbe un personaggio che la letteratura fa derivare da Sardos,eroe libico che avrebbe invaso con i suoi la Sardegna .Il Petazzoni intravede un eroe –dio isolano antichissimo venerato dai protosardi e confuso con i vari eroi di epoca classica come Jolao.Il Lilliu rifiuta questa interpretazione e giudica il Sardus pater una divinità straniera introdotta dai cartaginesi (Baal )con nome sardo per ingannare le genti di Sardegna sottomesse. Piuttosto il culto degli eroi-antenati divinizzati sembra ormai unanimemente riconosciuto . Tale culto di tipo animistico è alla base della pratica rituale della incubazione. Non sembra che i bronzetti rappresentino riproduzione di una qualche divinità, probabilmente sono degli ex voto che testimoniavano il ringraziamento e la fede dei protosardi per un culto a base animista le cui cerimonie e la complessità dell’ insieme ancora sfuggono. |
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La religione protosarda Ci sono vari aspetti della religione degli antichi abitanti della Sardegna,non del tutto chiariti e forse non lo saranno mai. Uno di essi è quello del culto degli antenati –eroi che si trasforma in un culto divino. Sappiamo di questa “devozione” specialmente dal rito della incubazione. Questa pratica consisteva nel dormire presso la tomba di un eroe-dio in un luogo sacro. Non sembra che il luogo fosse sempre lo stesso: probabilmente le tombe dei giganti –sepolcri collettivi – sono state uno di essi. Inoltre presso i pozzi sacri che erano di per sé già una sede di culto e di pratiche terapeutiche insieme. Alcuni individuano anche con precisione il luogo deputato a tale pratica: per esempio nel santuario nuragico di Serri , all’ interno del “recinto delle feste”, per alcuni “ recinto sacro” ci sono delle sezioni che sarebbero state usate per praticare l’ incubazione. Presso Matzanni ci sono dei residui di costruzioni che erano parte del complesso sacro :alcune di esse con una certa probabilità saranno state usate per il rito della incubazione. Anche la letteratura antica ha qualche citazione del culto dei morti o degli eroi presso i Sardi,si racconta del mitico Jolao venerato come eroe morto e divinizzato. |
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